Dopo la maratona del Taro (42 km) quella del Trebbia era la gara più lunga del calendario agonistico nazionale di quegli anni. L’edizione 1967 fu vinta da Roberto D’Angelo (n°74) nel K1 Senior e da Giuseppe D’Angelo nel K1 Junior, che nel filmato lo segue in arrivo a Rivergaro indossando uno strano caschetto di costruzione artigianale e salvagente a corpetto gonfiabile. Gli Eporediesi gareggiavano con canoe in vetroresina molto leggere costruite da Giulio Valzolgher, presidente e fondatore dell’Ivrea Canoa Club che nel filmato si riconosce nelle prime scene insieme ad un giovanissimo Roberto D’Angelo e poi davanti al pulmino dell’Ivrea C.C. con Granacci. Con quel modello –da una intuizione di Roberto D’Angelo- si era cercato per la prima volta di aumentare il volume nella parte di poppa della canoa, alzando ed allargando in maniera spropositata la punta dell’imbarcazione, cosa che consentiva di contenere il beccheggio della canoa nelle onde. Una cosa stravolgente per le linee filanti dell’epoca, che cambiò decisamente il modo di concepire il K1 per la discesa! Nella cerimonia di premiazione si riconoscono anche Augusto Fossati del C.C. Vigevano e Bruno Roberto del G.M. Canoa, atleti di valore in quella disciplina per molti anni insieme ad Andrea Alessandrini. Nel C2 la vittoria fu dell’equipaggio Canepa–Rizzi del C.C. Milano (numeri 58 e 59) , indiscussi pionieri dello sviluppo della canadese agonistica italiana. Vittorio Visconti, storico presidente del Canoa Club Milano, con attrezzature al tempo costosissime, si recava a filmare tutti gli avvenimenti che contavano. Vittorio ci ha lasciato un archivio cinematografico di valore inestimabile. WildWater TV Italia, in collaborazione con il Canoa Club Milano, si è occupata della digitalizzazione, del montaggio e della diffusione di queste splendide immagini. Altre fonti su web. Vai all'articolo del nostro partner Sportscene TV dedicato a questo video, con approfondimenti sul fiume Trebbia. |