Commenti al video:
VITTORIO PONGOLINI
(Canoa Club Milano): Buongiorno a tutti!
Sempre molto interessanti questi video storici di Visconti “riesumati”
dagli archivi del CCM. E’ stata la prima gara a cui anch’io ho
assistito. Avevo 13 anni ed avevo appena messo il sedere in canoa!
Infatti, seppur molto di sfuggita e coperto da una inopportuna grattata
di faccia, mi si vede al minuto 6.46 insieme a mio padre, recentemente
scomparso, e a mia madre.
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile la pubblicazione di
questo film.
GENGIS:
Complimenti per l'ottimo lavoro di restauro conservativo,
un tuffo nel passato, tra le inquadrature si vede benissimo Vittorio
Visconti, ed anche Raffaello Pongolini, la Signora Lilliana Granacci,
tra la stampa Ferruccio Callegaris, e Piero Ferri che usa l'ombrello
come un fioretto, si vede bene anche Casimiro Righini di Guastalla, si
riconosce benissimo la Mamma di Toio, tra gli Atleti Andrea Alessandrini
con la tuta ufficiale, in acqua si vede anche Roberto D'Angelo.
Certo fa una certa impressione vedere le volumetrie dei kayak e delle
canadesi, impressionanti in confronto a quelle odierne.
I kayak sono di sicuro oltre i 4 metri, che dire poi delle pagaie, ma si
sa che di acqua sotto i ponti ne é passata tanta.
ROBERTO BUSSOLINO:
A parte l'evoluzione incredibile dei materiali, trovo che la differenza
maggiore sia la lunghezza della gara e la distanza tra le porte, quasi
uno slalom gigante. Questi filmati storici sono stupendi, sarebbe
magnifico analizzare l'evoluzione anno per anno. Complimenti.
RUGGERO TORRI (Presidente Comitato Regionale FICK Lombardia): L'ho
visto, emozionante!!
Come sempre: bel lavoro!!!
GIUSEPPE SOLDANO
(Pippo di Lt)
Meraviglioso questo video, un vero spaccato storico. Quel tratto del
Passirio lo conosco benissimo e vedere questo filmato mi aiuta a
costruire una sorta di memoria storica che nel mondo della canoa si
fatica a trovare. Complimenti e grazie.
BEPPE D'ANGELO:
Aggiungo qualche notizia per gli appassionati.
A parte il milanese Andrea Alessandrini, il resto della squadra era
formata dai giovani dell'Ivrea C.C.: per lo slalom Roberto e Giuseppe
D'Angelo, Mario Di Stazio, Alberto Mazzarella; per la discesa Roberto
D'Angelo, Giovanni Bardini, Mario Di Stazio. Gli italiani erano allenati
dall'austriaco Robert Fabian e dal preparatore atletico Adriano Costa,
sempre di Ivrea.
I K1 erano lunghi 4 metri e larghi 60 cm già allora ed erano prodotti
dal tedesco Toni Prijon. Canoe innovative e leggere, costruite in
diolene che non si distruggeva più così facilmente come quelle di fibra
di vetro!
Il regolamento prevedeva che poppa e prua fossero più alte del pozzetto
e non era consentito "tagliare" le porte sotto le paline che erano
posizionate molto prossime all'acqua.
Solo con il cambio dei regolamenti, alcuni anni dopo, sarà possibile
passare sotto le paline e le canoe sacrificheranno il loro volume a
favore di questa innovativa possibilità. I pozzetti dei C2 vengono
avvicinati, code e punte appiattite. Una rivoluzione!
Come si vede nel film, le paline erano a destra verdi e bianche e a
sinistra rosse e bianche.
C'erano le porte in retro e la porta tempo per le gare a squadre. 800
metri di percorso di 3° 4° grado e 30 porte: qualche cosa come 5/6
minuti di gara. Ricordo gli allenamenti alle 7 del mattino, il freddo,
le orecchie sempre piene d'acqua del Passirio ma anche la gioia di
cavalcare quelle rapide impetuose.
Dopo questi Mondiali la canoa Meranese, la cui pratica sul passirio era
stata abbandonata dopo i grandi successi dei fratelli Gerstgrasser negli
anni 60, riprende vigore e sfornerà tantissimi atleti di grande valore.
Per noi "ventenni" che vivevamo di pane e canoa un'esperienza
indementicabile con lunghe settimane di ritiro collegiale. Esperienza
che sfocerà l'anno successivo nella partecipazione alle Olimpiadi di
Monaco.
Rivedere queste immagine è stato un po' come rivivere quei giorni e
ricordare tutte quelle persone (non lo avete citato ma si vede anche il
mitico Casimiro Righini) che, con grande affetto, si stringevano attorno
a quei giovani temerari che rappresentavano l'Italia.
Grazie Alessandro
LORENZO MOLINARI:
Ho riconosciuto il Sig Tagliavini, atleta del Gruppo Milanese Canoa e ai
tempi del filmato giudice di gara per molti anni. Si vede all'inizio del
film sorridente in giacca blu con altri 2, e poi due volte da solo con
cerata gialla, di cui una volta in primo piano. Una persona gentile e
disponibile, che in più occasioni da ragazzino mi accompagnò a gare di
canoa. Poi all'inizio del film si vede con una grossa telecamera in mano
(braccia stese, telecamera quasi a terra) l'ing. Visconti (fondatore del
Canoa Club Milano), che cammina. Forse in riferimento delle persone che
si riconoscono si potrebbe aggiungere una nota nella pagina web del film
con indicazione delle persone riconosciute, e chiunque ne riconoscesse
altre potrebbe segnalartele, in questo come in altri film storici, per
completare alla bellezza del film il ricordo delle persone.
Ciao, Lorenzo.
BEPPE D'ANGELO:
Giorgio Tagliavini, (...) arbitro internazionale di grande livello, ha
partecipato a ben 4 Olimpiadi. (...)
A questo link del sito degli arbitri il suo curriculum:
http://digilander.libero.it/arbitricanoa/libro arbitri.htm#TAGLIAVINI